Non c’é 2 senza 3…. e il 4° vien da se?

Ebbene si, nell’arco di poco più di un mese sono già ben 3 i magazzinieri "colleghi" che si sono avvicendati nel posto in cui lavoro.

Un lunedì mattina si presenta quello che ho soprannominato "John Wayne", Jeans neri e giubbotto Bomber da aviatore, circa 55 anni, capelli tagliati alla "sergente Hartman" di Full Metal Jacket, camminata proprio alla Wayne : petto in fuori, spalle larghe e braccia staccate dal corpo, con le spalle leggermente dondolanti avanti e indietro ad ogni passo. Lo guardi avanzare e ti sembra che ad ogni passo dica "adesso spacco in due il mondo, ci cago dentro e poi lo richiudo, così, per vedere che effetto mi fa".
So che è "un amico" del mio titolare e già la cosa me lo fa stare sui coglioni. Mi arriva davanti, allunga la mano : "Piacere sono Pippo (nome, chiaramente, di fantasia) e da domani comincio a lavorare qui, così vediamo di mettere a posto le cose…".
Direi un’ottima maniera di porsi a quello che dal giorno dopo sarà il tuo collega. Soprattutto in virtù del fatto che nel tuo background professionale, sembra che la posizione migliore da cui provieni sia quella di commesso in una catena di articoli sportivi (nulla contro la categoria, per carità).

Purtroppo il martedì, l’influenza mi costringe a saltare l’intera settimana. Rientro il lunedì successivo e non lo vedo in negozio. Così chiedo al Boss : "Ma Pippo?"

"Eeeh…. Pippo non c’é più, mi ha chiamato venerdì sera che ero in montagna e mi ha detto che non viene più perché non ce la fa"… e mi sviolina, come se glielo avessi chiesto, una serie di scuse che secondo lui, Pippo avrebbe addotto per togliersi dalle balle. Il fatto è che so benissimo quale sia il motivo di una così repentina diserzione.

"Bel colpo" penso io "neanche John Wayne riesce a resistere qui…."

Passa una decina di giorni, arrivano a fare colloqui una serie di persone inviate da "PotenzaUomo". Li conosco, almeno di vista, quasi tutti, con qualcuno ci ho lavorato per alcuni anni.
Alla fine prendono Nemo.

Nemo è un ragazzo con cui ho lavorato dal ’92 al ’95, anno in cui ha lasciato EPG. Ha alle spalle una vita complicata, ma non è un cattivo ragazzo. Per farmi riconoscere (come sovente accade con le persone che non vedo da molti anni), gli devo mostrare la foto della patente. Appena la vede gli si illuminano gli occhi, è evidentemente contento di lavorare con qualcuno che conosce. Già il primo giorno il Boss pensa bene di snocciolargli la sua "filosofia sul lavoro" (proprio la SUA filosofia, perché solo lui può intenderla così). Per amore di brevità posso riassumerla così : "Io sono il tuo padrone, se te lo ordino, devi anche pulire il cesso. Se ti sta bene è così, sennò puoi andartene". La 2a parte (quella che viene dopo il cesso) da 15 mesi la sento più o meno quotidianamente, ogni volta che mi dice di fare qualcosa.
Nemo resiste, resiste per ben 2 settimane, più grazie al fatto che ha davvero un bisogno estremo di lavorare (e di soldi) che per altro. E a dirla tutta avrebbe anche continuato (sempre per via del bisogno economico) nonostante già la sera del primo giorno avrebbe volentieri messo le mani intorno al collo del titolare. Purtroppo per lui però, a suo sfavore gioca il fatto di aver incasinato qualche ordine,oltre al discorso che, all’orizzonte, si profila la figura di Raffaele, per cui, al termine del periodo di prova Nemo viene rispedito a "PotenzaUomo" direttamente e senza passare dal via (e, in fondo in fondo, non so quanto gli sia effettivamente dispiaciuto).

Lunedì è la volta di Raffaele, un ragazzone poco oltre la 40ina. Dalle notizie in mio possesso è anche lui un conoscente del Boss, il che lo relega immediatamente nella mia personalissima categoria dei "mi sta sui coglioni". Taciturno, un po’ immusonito, non si sbottona, nemmeno dietro ad alcune mie domande per "sondare il terreno", il che lo relega nella categoria dei "mi sta sui coglioni" sottocategoria "…e per di più è qui per mettermela in c…. ahem… in quel posto".
Anche lui il primo giorno si becca il "Sermone Filosofico" al termine del quale vedo il suo volto farsi perplesso e rimane pensieroso per tutto il resto della giornata. Il Martedì sono fuori praticamente tutto il giorno, ma nell’ora che passiamo insieme a fine giornata, comincia a sbottonarsi su quanto gli stia sui coglioni l’impiegata (che è il braccio destro del Boss). Bene, abbiamo un punto in comune. Vediamo di costruirci sopra un minimo di rapporto tra colleghi (anche se rimango guardingo, non si sa mai). Mentre usciamo però Raffaele mi stupisce con una frase: "Mi sa che questo non è il mio lavoro…."
Ieri mattina mi spediscono dalle parti di Mantova, prima di partire gli dico "Ci vediamo oggi…" la sua risposta è buttata lì ma mi coglie impreparato: "Mi sa che oggi sono già sul trattore" (prima di venire da noi faceva il trattorista per un agricoltore dei dintorni) e mi fa un sorrisone a 40 denti. Torno alle 12.30, è già andato a casa… Ci rivediamo alle 14.30, mi dà la notizia: "torno sul trattore, mi diverto molto di più, e poi qui c’é un ambiente di merda" e mi ribadisce quanto odia la Bastarda (cominciando già a diventarmi simpatico)…. Il Boss, tutto contrito gli chiede se, visto che vado via anche nel pomeriggio, può rimanere fino a fine giornata. Raffaele accetta (anche se gli leggo sul volto che avrebbe già voluto essere sul trattore).
A fine giornata usciamo insieme dalla ditta, ci salutiamo come due vecchi amici, Raffaele,  mi racconta un aneddoto :
"Sai, un giorno, un po’ di tempo fa, in stalla si è bloccato il sistema di raccolta dello sterco, abbiamo dovuto tirar su tutte le grate per trovare l’ingorgo e quando l’abbiamo trovato, eravamo in due, sotto il diluvio (perché l’ingorgo era fuori della stalla e pioveva di brutto) a tirare su blocchi di merda di vacca. Ero sporco di escrementi dai gambali fino al collo, in più ero bagnato come un pulcino. Quel giorno ho pensato : "questo è proprio un lavoro di merda". Beh, caro Kappo, mi sbagliavo, QUESTO è un lavoro di merda, ma non per il lavoro in sé, quanto proprio per tutto il contesto in generale. Non so come riesci a resistere da 15 mesi, e ti ammiro per questo, però, proprio non ti invidio. Io preferisco tornare alla mia merda di vacca, alla fine, puzza meno. Quando passi di là, vieni a trovarmi che ti regalo il latte appena munto."
Il tempo di una stretta di mano e ognuno per la sua strada. Penso proprio di averlo mal giudicato, in fondo mi era simpatico.

Piccola nota, da vero signore, Raffaele, prima di uscire ha chiesto al Boss quanto gli doveva per le scarpe antinfortunistiche. Il boss, ha controllato sul PC : "Il prezzo di listino è di 70€, di solito le vendo a 50€….. per te posso fare 29€…." e se le è fatte pagare (tanto poi le scarica come DPI forniti ad un dipendente, quindi in pratica se le è ripagate almeno 2 volte…..). Che uomo generoso….

Questa è la storia (riassunta per non tediarvi troppo) degli ultimi miei 3 colleghi. Ad oggi non si è ancora parlato di un nuovo arrivo, quindi, mi sa, che la settimana prossima me la spupazzo da solo (beh, poco male, almeno ogni uscita col furgone è mia e me ne sto tranquillo).

Inutile sperare che il Boss si ponga delle domande. Secondo me non ci arriva proprio…

Adesso, il 4° lo aspetto al varco….. sono aperte le scommesse…..

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